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Assolotto, l’anfibio che sfida la natura con la sua eterna giovinezza

Assolotto, l’anfibio che sfida la natura con la sua eterna giovinezza
Photo by KinEnriquez – Pixabay
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Conosciuto anche come axolotl, l’assolotto è una salamandra neotenica capace di rigenerarsi e vivere per anni senza mai diventare “adulta”. Una creatura affascinante, simbolo del Messico e oggi in pericolo.

Assolotto, l’anfibio che sfida la natura con la sua eterna giovinezza
Photo by Alan_Frijns – Pixabay

L’assolotto (Ambystoma mexicanum) è un anfibio dall’aspetto singolare e dalle capacità straordinarie. Appartenente alla famiglia degli Ambystomatidi, questo animale è noto per una caratteristica che lo rende unico tra i vertebrati: la neotenia, ovvero la capacità di rimanere nello stadio larvale per tutta la vita. Originario del lago di Xochimilco, vicino a Città del Messico, è oggi considerato uno dei simboli biologici e culturali del Paese. Tra le oltre 30 specie del genere Ambystoma, l’assolotto messicano è sicuramente la più iconica, anche per la sua condizione di endemico e la sua importanza nella tradizione azteca.

Caratteristiche dell’assolotto

La peculiarità che distingue l’assolotto da altri anfibi è la sua permanenza nello stadio larvale, pur raggiungendo la maturità sessuale. Anche da adulto, mantiene quindi branchie esterne piumate e una lunga pinna dorsale che percorre il corpo. Questo gli consente di vivere in acqua senza affrontare la metamorfosi tipica delle salamandre terrestri.

In media, un assolotto misura tra 15 e 30 cm, anche se alcuni esemplari possono raggiungere i 45 cm. Ha un corpo appiattito lateralmente, zampe corte, con quattro dita anteriori e cinque posteriori, tutte prive di unghie. La testa è larga, con occhi piccoli e privi di palpebre, mentre la pelle liscia può presentare aree leggermente ruvide.

Il colore originario è un marrone scuro con riflessi dorati e sfumature olivastre, ma in cattività sono state selezionate anche varietà albino, leucistica (rosa pallido con occhi neri), e altre combinazioni decorative.

Habitat dell’assolotto

Un tempo diffuso in vari ambienti umidi della Valle del Messico, oggi l’assolotto è limitato al lago di Xochimilco, a circa 20 km da Città del Messico. Qui, l’acqua è temperata e sub-umida, con una temperatura ideale compresa tra 20 e 22 °C. Sebbene sia un anfibio, vive esclusivamente in ambienti acquatici, privilegiando canali e specchi d’acqua profondi e ricchi di vegetazione, che usa per nascondersi e riprodursi.

Tra le condizioni necessarie per la sua sopravvivenza vi sono: acque limpide, ben ossigenate e una temperatura costante. Le modifiche ambientali e l’inquinamento hanno purtroppo ridotto drasticamente il suo habitat naturale.

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Photo by yaiol – Pixabay

Comportamento e riproduzione

L’assolotto è una creatura solitaria e discreta, che si avvicina ad altri esemplari solo nel periodo riproduttivo. Di solito si nasconde tra rocce e piante acquatiche, emergendo solo per nutrirsi o accoppiarsi. La sua riproduzione è un fenomeno curioso: avviene per pedogenesi, un processo in cui la specie si riproduce mantenendo tratti giovanili.

La maturità sessuale viene raggiunta tra i 18 e i 24 mesi, e l’accoppiamento ha luogo in inverno o inizio primavera. Durante il corteggiamento, maschio e femmina si scambiano segnali visivi e chimici attraverso una sorta di “danza”.

Una femmina può deporre tra 100 e 1.000 uova, una alla volta, generalmente su piante acquatiche che fungono da rifugio contro i predatori. L’incubazione dura circa 14 giorni a 23 °C, dopodiché le larve iniziano subito a nutrirsi. In natura vivono fino a 15 anni, ma in cattività possono raggiungere anche i 25 anni, se ben curati.

Alimentazione dell’assolotto

L’assolotto è un predatore carnivoro, e in natura si nutre principalmente di piccoli pesci, girini, insetti acquatici, vermi, crostacei e molluschi. I giovani si alimentano inizialmente di copepodi, pulci d’acqua e rotiferi, tutti organismi microscopici presenti nei laghi.

In cattività la dieta può essere adattata: si utilizzano vermi, grilli, larve di tenebrione, ma anche piccoli pezzi di carne cotta (pollo, tacchino, manzo) o mangimi specifici per tartarughe acquatiche. L’assolotto possiede denti poco sviluppati, perciò si nutre prevalentemente per suzione, grazie alla forza generata dalla bocca e al movimento delle branchie.

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Photo by KinEnriquez – Pixabay

Curiosità sull’assolotto

Tra le creature più affascinanti della biologia, l’assolotto è noto per la sua straordinaria capacità rigenerativa. Se ferito, può ricostruire senza cicatrici arti, pelle, porzioni di cuore, midollo spinale, polmoni e perfino parti del cervello e organi riproduttivi.

Respira grazie alle branchie esterne, ma può anche ingerire aria dalla superficie per integrare l’ossigenazione. Questa duplice capacità gli permette di adattarsi a variazioni dell’ambiente acquatico.

Il nome “axolotl” deriva dalla lingua nahuatl, parlata dagli Aztechi. Il termine significa “mostro d’acqua” e richiama la figura mitologica di Xolotl, dio della morte e delle trasformazioni, che — secondo la leggenda — si trasformò in salamandra per sfuggire alla distruzione.

Stato di conservazione

Attualmente l’assolotto è classificato dalla IUCN come “specie in pericolo critico”, a causa della drastica riduzione della popolazione in natura. Tra i principali fattori di rischio ci sono l’inquinamento, l’urbanizzazione di Città del Messico e la perdita degli habitat originari. Il prosciugamento dei canali e l’introduzione di specie invasive hanno aggravato ulteriormente la situazione.

Anche se la vendita come animale da compagnia e l’uso alimentare sono oggi molto limitati, restano comunque elementi che hanno influito sulla drastica diminuzione degli esemplari selvatici.

Numerosi programmi di conservazione stanno cercando di salvaguardare la specie attraverso allevamenti controllati, ricerche scientifiche e reintroduzione in natura, ma la strada per la sua sopravvivenza è ancora lunga.