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Data Center: La Potenza Energetica in Italia è Destinata a Triplicare nei Prossimi Cinque Anni

Data Center: La Potenza Energetica in Italia è Destinata a Triplicare nei Prossimi Cinque Anni
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Nel vortice della trasformazione digitale e dell’economia dei dati, i data center stanno guadagnando una posizione centrale in Italia, e non solo. Lo studio "Scenari di mercato dei data center: prospettive per il sistema energetico e la competitività italiana" curato da AGICI, presenta un quadro entusiasmante e ambizioso per il futuro di questi colossi tecnologici nel nostro paese. Con la capacità installata che si prevede triplicherà entro cinque anni, l’Italia si prepara a fare un salto significativo nel panorama europeo.

In primo luogo, questi data center sono elementi fondamentali per l’economia basata sui dati e l’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale, diventando infrastrutture decisamente strategiche per l’intera nazione. Secondo le stime, entro il 2030 il valore del mercato europeo dei dati potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di euro, con l’Italia pronta a ricevere investimenti enormi, superiori a 18 miliardi di euro, per sviluppare una potenza installata di ben 2 GW. Tuttavia, gestire una crescita equilibrata delle nuove strutture sul territorio italiano rappresenta una delle sfide principali.

Un Mercato in Vorticosa Crescita

Lo studio AGICI, presentato all’Università degli Studi di Bergamo, fa luce su un settore in rapida espansione. Con un tasso di incremento dell’8% all’anno, la data economy europea diventa un magnete per gli investimenti in nuove infrastrutture, specialmente in paesi come la Germania. D’altra parte, mentre nazioni come Irlanda e Paesi Bassi stanno affrontando saturazioni in termini di energia e reti, l’area del Mediterraneo, con Italia e Spagna alla guida, rappresenta un nuovo crocevia di crescita.

L’Italia si distingue per una serie di vantaggi competitivi unici: dalla presenza di estese aree industriali da convertire, all’abbondanza di energia rinnovabile, in particolare nel Mezzogiorno, e una moderna rete elettrica. A questo si aggiunge una solida capacità di produzione termoelettrica a gas e importantissime connessioni sottomarine. Attualmente, contiamo più di 110.000 aziende che utilizzano tecnologie avanzate come l’IoT e l’intelligenza artificiale, e la crescita costante di queste imprese suggerisce un ulteriore potenziale di sviluppo per i data center in Italia.

Impatto Economico e Opportunità

Ma quali sono i benefici tangibili di questa espansione? Con la capacità dei data center che si prevede poter arrivare a 2 GW, ci aspettiamo ingenti aumenti nella domanda di energia elettrica, che salirà dai 7 TWh del 2024 fino a 20 TWh nel 2030. Questo comporterà un incremento significativo dei posti di lavoro, con una stima che parla di 70.000 nuove posizioni tra dirette e indirette entro il 2030, e un impatto sul PIL nazionale di 17-28 miliardi di euro.

Questi effetti positivi si riflettono sull’intera catena industriale, dall’ICT all’edilizia, stimolando collaborazioni vantaggiose con le aziende del settore energetico. I fornitori di energia, ad esempio, potrebbero utilizzare l’energia termica dei data center per ridurre l’impatto ambientale, mentre nuove strategie integrate tra il settore digitale e quello energetico aprirebbero la strada a modelli di business innovativi.

Una Visione Strategica per il Futuro

Nonostante le prospettive rosee, AGICI mette in guardia su alcune criticità, come la possibile concentrazione geografica delle strutture, che potrebbe portare a squilibri nei prezzi dell’energia. Mentre il Nord Italia rischia la saturazione, il Centro-sud, ricco di infrastrutture chiave, offre ancora margini di crescita.

Per affrontare queste sfide e sfruttare appieno il potenziale del settore, lo studio suggerisce tre linee d’azione principali: migliorare le infrastrutture di connettività, diffondere competenze digitali specialistiche e promuovere la digitalizzazione nei servizi locali e nelle imprese. È quindi essenziale una governance coordinata, processi autorizzativi semplificati e politiche industriali complete per rafforzare l’Italia come nodo centrale nella transizione energetica e digitale in Europa.

Le dichiarazioni di esperti come Stefano Clerici e Gianluca Pratesi sottolineano quanto un approccio integrato tra transizione digitale e energetica sia cruciale. Solo così l’Italia potrà realmente attirare investimenti internazionali ed emergere come hub della data economy nel Mediterraneo. È necessario quindi adottare una pianificazione strategica che coordini lo sviluppo delle infrastrutture con le dimensioni territoriali e le esigenze energetiche, affinchè questa opportunità possa tradursi in un vantaggio competitivo duraturo per il paese.

Fonte: www.rinnovabili.it